sabato 22 ottobre 2011

Shoesaholic

Ha ragione Luciana Littizzetto quando dice: “Ma quali rose rosse, ma quali bouquet di mammole?! Date retta a me: mazzi di scarpe. Questo è il desiderio inconfessabile di ogni femmina”. Come darle torto?
Cosa si scatena alla vista di un nuovo paio di tronchetti pitonati o davanti ad un modello taglio chanel con decoro gioiello? A cosa può essere comparata quella sensazione di onnipotenza quando acquistiamo un nuovo paio di scarpe? Non riesco a descriverla, ma so perfettamente che la scarpa col tacco ti da sempre soddisfazione: che tu sia magra o in carne, alta o bassa, un paio di decolleté, non possono che valorizzarti e farti sentire più bella, più sicura di te.

Saranno d’accordo con me le shoesaholic di tutto il mondo e saranno liete di sapere che è appena uscito un docu-film, della francese Julie Benasra, (disponibile online) che dedica loro quasi due ore di interviste a personaggi cult del calibro di Manolo Blahnik e Christian Louboutin: God save my shoes.

Tasto dolente. Conosciamo tutte il dolore che a fine serata, ma alcune volte anche molto prima, ti lasciano sotto la pianta del piede alcuni modelli. Non importa. Non possiamo negare che per una scarpa speciale, possiamo anche sopportare il fastidio. Perché Marilyn aveva ragione nel dire “non so chi abbia inventato i tacchi alti, ma le donne gli devono tutto”.



Da MiniMag di novembre

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