giovedì 13 giugno 2013

Girls


Va a finire sempre così. Arrivi a casa dal lavoro, inizia il weekend e… sai che stasera probabilmente lo “beccherai” in giro. Sì, te lo senti. È la serata giusta. Così ti imponi che devi essere fantastica, irresistibile, una delizia per gli occhi, per fargli ripetere in testa “Perché l’ho lasciata andare?”.
Step one. Abbigliamento. Inizi ad aprire l’armadio (se sei fortunata ne hai solo uno e non devi per forza correre da una stanza all’altra per fare gli abbinamenti giusti), tiri fuori tutto ciò che sfiora le tue mani e la tua stanza si trasforma ben presto in un campo di battaglia dove a terra riposano in pace metri di seta, paillettes e chiffon, orgogliosi compagni di battaglie in serate di feste e discoteche. In testa, ora, un solo pensiero che si accende come una lampada led ad intermittenza: “Non ho niente da mettermi!”. E via a provare decine di outfits, con tua madre che ti vede e pensa che se avessi utilizzato tutto questo impegno nella scuola probabilmente ora staresti facendo un dottorato di ricerca ad Harvard. Dopo circa un’ora di cambi d’abito, da fare invidia a tutte le vallette che hanno affiancato i presentatori di Sanremo, riesci a trovare quello giusto (solitamente il primo che avevi provato).
Step two. Trucco e capelli. Ombretto sì, ombretto no? E le labbra? Rosso fuoco? Capelli lisci? Capelli raccolti? Iniziano le prove infinite davanti allo specchio e sai che nemmeno un truccatore professionista sarebbe in grado, questa sera, di rendere il tuo viso come intendi.
Step three. Un’altra buona mezz’ora è dedicata alla scelta delle scarpe. Sì, perché ne hai talmente tante, che ce ne sono un’infinità che stanno bene con quello che hai deciso di indossare. E quindi inizi a valutare comodità, tacco, colore e temperatura. All’improvviso diventi una regina della fisica e crei un’espressione che tiene conto di tutte queste variabili per scegliere che calzature indossare. Tua madre è ancora là che sogna Harvard.
Ok, sei pronta, hai solo 45 minuti di ritardo, ma sei tranquilla perché le tue amiche sono anche peggio. Inizia la serata. Arrivi in quel locale, tantissima gente fuori che chiacchiera, beve e si diverte. Peggio di un radar sovietico, individui lui nel giro di 5 secondi, gli passi vicino, ti guarda, ti sorride e sussurra un “ciao”. Poi si rigira e torna a parlare con i suoi amici dell’ultimo acquisto dell’Inter. Tutto qui?! Ore e ore di duro lavoro per avere solo questo?!
Tranquilla, se lo sta chiedendo perché ti ha lasciata andare.
Vai dalle tue amiche e inizia a divertirti. L’ha detto anche la nostra amata Carrie Bradshaw: “Non conta chi ti ha spezzato il cuore, o quanto ci vuole per guarire: non ce la farai mai senza le tue amiche”.



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